Fin dalla gravidanza mamma e bambino vivono uno stato di simbiosi emotiva, le ricerche hanno dimostrato come tutto ciò che la madre vive sia dal punto di vista fisico che emotivo, viene percepito anche dal feto.

Questo legame fusionale si protrae anche dopo la nascita ed è grazie alla preoccupazione materna primaria descritta da D.Winnicott, che la mamma è in grado di anticipare e interpretare efficacemente i bisogni del figlio, creando così le condizioni necessarie al suo sviluppo fisico e psicologico.

Il benessere del bambino dipende dalla capacità del genitore di rispondere in maniera adeguata ai suoi bisogni. Tuttavia quando nasce una nuova famiglia può succedere che il cambiamento dovuto all’arrivo del figlio generi nella coppia una forte crisi. La D.ssa Sara De Maria descrive con chiarezza nel suo articolo “Separarsi dopo la nascita di un figlio quali possono essere le cause che portano la coppia a separarsi.

E’ molto probabile che in una tale situazione la capacità della madre di dedicarsi adeguatamente al figlio venga compromessa dal dolore per la separazione.

Una madre triste, arrabbiata, frustrata, che magari si sente in colpa può far fatica a stare in ascolto dei bisogni del bambino perché è molto assorbita dai suoi vissuti.

Questa mancanza di sintonia viene percepita dal bambino in modo diretto, senza filtri e può manifestarsi con l’insorgere di una maggiore irrequietezza, il bambino piange più spesso, fa fatica separarsi dalla madre, si attacca al seno con difficoltà, si allungano i tempi dell’addormentamento e il sonno risulta meno sereno.

In tali circostanze la madre ha bisogno di tempo per lavorare sulle sue emozioni, potrebbe inoltre chiedersi in che modo il suo comportamento stia influenzando quello del figlio, esserne consapevole è il primo passo per contenere gli errori.

E’ importante che la mamma possa trovare delle soluzioni che le permettano di liberarsi dalle tensioni ed essere così il più possibile in sintonia con il suo bambino.

Rispondere ad alcune domande potrebbe essere di grande aiuto per lei:

  • Chi o cosa potrebbe essermi d’aiuto per potermi occupare di mio figlio in modo adeguato nonostante il dolore?
  • Chi, attorno a me, potrebbe darmi conforto e in che modo?
  • Ci sono dei momenti della giornata in cui faccio più fatica o mi sento particolarmente sola?
  • Quali sono i miei nuovi bisogni pratici ora che mio marito è assente?
  • Cosa mi renderebbe meno triste?

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Sono Olga Pasin, psicologa perinatale, consulente sul sonno dei bambini, parent coach. Il mio lavoro è sostenere le persone e dare loro gli strumenti per vivere serenamente e in equilibrio, sia come singoli che come componenti di una famiglia. Leggi di più