Non si insegna a dormire, proprio come non si insegna a respirare e a camminare: ognuno ha i suoi tempi, i suoi modi, i suoi ritmi fisiologici

Tuttavia, alcune condizioni ambientali e relazionali possono disturbare il sonno dei bambini o rendere difficile l’addormentamento perchè i bambini non sono in grado di esprimere a parole il loro disagio: tendono a farlo con il corpo, quindi fanno fatica a lasciarsi andare al sonno.

Vediamo insieme quali possono essere i motivi per cui un bambino fatica a dormire:

  • Caldo, freddo – i bambini dovrebbero dormire in una stanza in cui la temperatura è compresa fra i 18 e i 20 °C. Se invece dormono nel letto con con i genitori avranno bisogno di essere meno coperti. In condizioni normali basterà un pigiamino e una coperta.

  • Cause emotive – ad esempio, paure e tensioni legate a punizioni, sgridate, castighi. Poichè  i bambini respirano il clima familiare, anche le liti e le discussioni tra i genitori possono turbarli e agitarli: sarebbe dunque utile evitare i conflitti. Altre volte invece le cause dipendono dai troppi “no” detti a voce alta: ciò genera ansia nel bambino, che la scaricherà di notte svegliandosi di soprassalto.

  • Il bambino assorbe troppe tensioni durante il giorno –  a quanti stress è sottoposto quotidianamente un bambino? Scuola, sport, compiti, genitori che dicono “stai seduto”, “mangia”, “perchè non mangi?”, “non correre”, “stai fermo”, “non parlare”, “perchè non parli?”, “sbrigati, sta per iniziare la lezione”…

  • Il bambino ha un ritmo diurno squilibrato – il ritmo diurno di un bambino è strettamente connesso a quello dell’ambiente esterno e dei genitori. Spesso i bambini sono travolti dai ritmi frenetici tipici degli adulti, mentre avrebbero bisogno di alternare con armonia momenti attivi a momenti passivi (tv spenta, momenti in cui si chiacchera  o si sta seduti sul divano a farsi le coccole, si va fare una passeggiata o si disegna un po’). E’ dunque necessario che i genitori organizzino bene il loro tempo per rispettare la natura del figlio. Quando è il caso possono anche rivedere le loro priorità: non è sempre fondamentale avere tutto in ordine, il frigo pieno, le lavatrici fatte, tutti i panni stirati se ciò comporta uno stress eccessivo! Quando i bambini sono troppo stanchi fanno fatica ad addormentarsi.

  • Il bambino assorbe pensieri e preoccupazioni materne –  i bambini assorbono in maniera incondizionata i pensieri e le preoccupazioni materne: quindi, cominciamo ad ascoltare quello che ci passa dentro, rallentiamo la testa e viviamo il momento presente. A volte è necessario ascoltare le proprie difficoltà, ascoltare le proprie emozioni, liberare la mente, occuparsi del proprio benessere (ascoltare musica, stare due minuti in più sotto la doccia, prendersi del tempo per sè).

  • La madre ha subito traumi durante la gravidanza o il parto che non ha elaborato – attraverso l’utero il feto è in contatto, mediante i suoi organi di senso, con l’ambiente materno e quindi con gli stessi stati emotivi e psicologici sperimentati dalla madre. Una gravidanza segnata da lutti, preoccupazioni, separazioni ha delle ripercussioni sul benessere del feto. Anche  un parto difficile, vissuto in maniera traumatica e violenta dalla mamma e un intenso maternity blues possono rendere difficile e poco sereno il sonno del bambino.
  • Il bambino richede attenzioni –  i genitori sono stati fuori per l’intera giornata oppure una volta rientrati dal lavoro sono stanchi, guardano lo smartphone o la televisione e non hanno voglia di dedicare tempo ai figli. Di conseguenza, questi ultimi non vanno a nanna finchè non sono stati in grado di attirare l’attenzione degli adulti: vogliono fare il pieno di mamma e papà!
  • Il bambino cerca di soddisfare un bisogno materno – se la mamma ha bisogno di stare con il bambino perchè si sente in colpa (magari perchè è stata fuori tante ore) ecco che il figlio cerca di stare sveglio per renderla felice. Oppure accade anche che la madre abbia bisogni affettivi insoddisfatti, si senta poco amata e apprezzata e cerchi coccole e amore dal figlio.

  • Tra i 6 e gli 8 mesi di vita compare l’ansia da separazione –  questo rende più difficile il distacco dalla madre per andare a dormire.

  • Cambiamenti come: la nascita di un fratellino, i dentini, l’inserimento al nido o alla materna, il rientro della mamma al lavoro, togliere il pannolino o il ciuccio, cominciare a camminare, malattie stagionali, presenza in casa di estranei per brevi o lunghi periodi alterano gli equilibri e la routine

Gli esperti dell’American Academy of Sleep Medicine (AASM),  hanno aggiornato le  linee guida sul sonno dei bambini e adolescenti: Stuart F. Chan del Brigham and Women Hospital, di Boston, coautore delle nuove linee guida ha tenuto a puntualizzare che i bambini e gli adolescenti generalmente dormono troppo poco, a scapito di un corretto sviluppo di memoria e apprendimento.

Le ore di sonno raccomandate per bambini e adolescenti nell’arco di 24 ore, per un benessere psicofisico ottimale, sono:

  • Bambini dai 4 mesi a 1 anno di età: 12-16 ore, compresi i sonnellini;
  • Bambini da 1 a 2 anni: 11-14 ore, compresi i sonnellini;
  • Bambini da 3 a 5 anni: 10-13 ore, compresi i sonnellini;
  • Bambini da 6 a 12 anni: 9-12 ore;
  • Adolescenti 13-18 anni: 8-10 ore

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Sono Olga Pasin, psicologa perinatale, consulente sul sonno dei bambini, parent coach. Il mio lavoro è sostenere le persone e dare loro gli strumenti per vivere serenamente e in equilibrio, sia come singoli che come componenti di una famiglia. Leggi di più