11 anni fa circa lessi il libro di Tracy Hogg, “Il linguaggio segreto dei neonati”, in cui l’autrice descriveva il metodo E.A.S.Y., per aiutare i genitori ad impostare una routine: secondo Tracy seguire una routine dà sicurezza ai bambini, che sin da piccolissimi si sentono confortati dalle situazioni prevedibili.
Fu un libro che mi aiutò nei momenti difficili, fu la mia ancora di salvezza quando non sapevo come muovermi. E’ un libro a cui sono affezzionata anche se oggi metterei in discussione alcune posizioni di Tracy.
L’acronimo E.A.S.Y., sta per Eat (mangia) Activity (attività), Sleep (nanna), You (tu); è proprio lo YOU a cui voglio dare importanza.
Nel mio lavoro si parla sempre dei bisogni dei bambini e di come fare per ascoltarli e soddisfarli.
I bambini al centro, sempre.
Ma i bambini sono felici e sereni (fin da quando sono nella pancia di mamma), se anche noi siamo felici e serene. I bambini rispecchiano il nostro modo di essere con loro.
Non basta sedersi sul tappeto e giocare, non basta essere a casa e non andare a lavorare, perché se ti siedi con lui ma sei stufa, ti annoi, hai paura che da un momento all’altro tuo figlio faccia un capriccio, si metta a piangere, non voglia più giocare, la tua comunicazione non verbale ti tradirà e tuo figlio si accorgerà che non sei rilassata e felice, e se tu sei tesa, l’atmosfera attorno a voi ne risentirà.
Ecco che lo YOU di Tracy è davvero molto molto importante per ciascuna mamma.
Fin dalla nascita del proprio bambino e poi ancora negli anni a venire è fondamentale pendersi del tempo per sé, anche i bisogni delle mamme sono fondamentali, vanno soddisfatti almeno un pochino. A volte basta una passeggiata, un buon libro, un bagno caldo, una telefonata con un’amica…ognuno troverà ciò che la fa star bene.
Se ti rigeneri, quando tuo figlio o i tuoi figli torneranno a casa dall’asilo o da scuola avrai più energia da dedicargli, sarai più sorridente, più paziente e forse finalmente ti divertirai davvero sul tappeto a fare le costruzioni e tuo figlio sentirà la differenza in ogni sua cellulina!
Il mio consiglio: stai in ascolto di te stessa, come ti senti?, di cosa hai bisogno? Cosa ti manca? Perché sei tesa? Di cosa hai paura? Cosa potrebbe aiutarti?
Puoi partire dalle risposte a queste domande per cominciare a fare qualcosa in più per TE STESSA.