Ho trovato un articolo interessante in rete e ho pensato di estrarne i passaggi salienti che mostrano quanto sia importante lasciare ai bambini la possibilità di giocare in modo libero per garantirne il benessere emotivo e la soddisfazione personale
Entriamo dunque nel cuore della questione:
una cosa che sappiamo rispetto all’ansia e alla depressione è che sono significativamente correlate a a quanto ciascuno sente di avere o no il controllo sulla propria vita
Le persone che credono di essere artefici del proprio destino hanno meno probabilità di diventare ansiose o depresse di coloro che credono di essere vittime di circostanze al di là del loro controllo.
Lo psicologo americano Julien Rotter alla fine degli anni ’50 ha messo a punto un questionario chiamato “Internal-External Locus of Control Scale” .
Il Locus of Control indica le modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita dipendano dai suoi comportamenti o azioni, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà.
Il Locus of control (luogo di controllo) Interno è posseduto da quegli individui che credono nella propria capacità di controllare gli eventi. Questi soggetti attribuiscono i loro successi o insuccessi a fattori direttamente collegati all’esercizio delle proprie abilità, volontà e capacità.
Il Locus of control Esterno è posseduto da coloro che credono che gli eventi della vita, come premi o punizioni, non siano il risultato dell’esercizio diretto di capacità personali, quanto piuttosto il frutto di fattori esterni imprevedibili quali il caso, la fortuna o il destino.
Il questionario è costituito da 23 coppie di affermazioni. In ciascuna coppia un’affermazione si referisce all’esistenza di un luogo di controllo interno, l’altra rappresenta l’esistenza di un locus di controllo esterno La persona che compila il questionario deve decidere quale affermazione in ogni coppia è più vera. Una coppia, ad esempio, è la seguente:
- a) Ho scoperto che ciò che deve accadere accade.
- b) Per me è meglio scegliere ciò che voglio fare piuttosto che affidarmi al destino
In questo caso, la scelta (a) rappresenta un locus esterno di controllo e (b) rappresenta un locus interno di controllo.
Molti studi nel corso degli anni hanno dimostrato che le persone che si orientano verso la scala interna di Rotter vivono meglio rispetto a coloro cheprediligono l’estremità esterna. Hanno maggiori probabilità di ottenere buoni posti di lavoro, prendersi cura della loro salute e svolgere ruoli attivi nelle loro comunità e hanno meno probabilità di diventare ansiose o depresse.
Jean Twenge ha pubblicato una ricerca (raccoglie i risultati di molti studi svolti dal 1960 al 2002), in cui si osserva che i giovani dai 9 ai 14 anni e gli universitari nel rispondere al questionario di Rotter scelgono prevalentemente gli item che si riferiscono al Locus of Control Esterno e ha osservato come l’aumento verso l’esterno sulla scala di Rotter, nel corso di 42 anni, mostri lo stesso trend lineare di crescita che hanno avuto i casi di depressione e ansia.
Quando le persone pensano di avere poco o nessun controllo sul proprio destino, diventano ansiose.
Secondo Twenge l’aumento dei casi d’ansia e di depressione nelle giovani generazioni dipende da uno spostamento dagli obiettivi “intrinseci” verso quelli “estrinseci”.
Gli obiettivi intrinseci sono quelli che hanno a che fare con il proprio sviluppo come persona – come ad es. diventare competente in una cosa che ho scelto io o sviluppare una filosofia di vita che sia per me significativa.
Gli obiettivi estrinseci, d’altro canto, sono quelli che hanno a che fare con i premi materiali e le decisioni prese da altri. Ad esempio avere un alto reddito, status e successo. Twenge cita l’evidenza che i giovani oggi sono, in media, più orientati verso obiettivi estrinseci e meno orientati verso obiettivi intrinseci di quanto non fossero in passato.
Abbiamo molto meno controllo personale sul raggiungimento di obiettivi estrinseci rispetto agli obiettivi intrinseci.
Posso, impegnandomi, migliorare decisamente le mie competenze, ma questo non mi garantirà che diventerò ricco. Posso, attraverso la riflesssione, trovare il mio senso della vita, ma ciò non garantirà che la gente mi troverà più interessante e mi farà i complimenti. Tanto più realizzerò i miei obiettivi intrinseci tanto più sarò emotivamente soddisfatto e potrò controllare il mio benessere.
Se invece la mia soddisfazione personale dipenderà da valutazioni e ricompense altrui avrò uno scarso controllo sul mio benessere emotivo.
Una possibile causa di questa tendenza verso obiettivi esterni e i casi di ansia e depressione è correlata all’opportunità dei bambini di giocare liberamente.
La libertà dei bambini di giocare e di esplorare senza il controllo degli adulti è diminuita notevolmente negli ultimi decenni.
Il gioco libero e l’esplorazione sono i mezzi per imparare a risolvere i propri problemi, controllare la propria vita e diventare competenti per perseguire i propri interessi.
Il gioco, per definizione, è un’attività controllata e diretta dai giocatori e il gioco, per definizione, è diretto verso obiettivi intrinseci piuttosto che estrinseci.
Perdendo i bambini l’opportunità di giocare da soli, lontano dalla supervisione e dal controllo diretto degli adulti, li priviamo dell’opportunità di imparare ad avere il controllo della loro vita.
Oltre alla diminuzione del gioco libero è aumentato i tempo in cui i bambini sono coinvolti in attività extrascolastiche. I bambini trascorrono quindi molto tempo in ambienti in cui sono diretti, protetti, accolti, classificati, giudicati e ricompensati dagli adulti.
In tutti questi casi gli adulti hanno il controllo, non i bambini
Potremmo pensare che li stiamo proteggendo ma in realtà stiamo limitando la loro possibilità di essere felici, diminuendo il loro senso di autocontrollo, impedendo loro di scoprire ed esplorare e aumentando le probabilità che soffriranno di ansia, depressione e altri disturbi.
I bambini imparano, si fortificano crescono con una buona autostima, autocontrollo e benessere emotivo se offriamo loro spazi di libertà senza coercizione.