Quindi:
- guardalo negli occhi quando ti rivolgi a lui.
- abbassati alla sua altezza ogni volta che ti è possibile quando vuoi comunicargli qualcosa.
- Chiedigli spesso come si sente: si sentirà ascoltato e imparerà a sua volta a osservare i suoi sentimenti e le sue emozioni.
- Quando rientra da scuola o dalla scuola materna, per esempio, evita di chiedergli “Come è andata?” (lui si proietta nel fare e nella performance) e chiedigli piuttosto “Come ti senti? Come sei stato stamattina a scuola?” (si sente messo al primo posto e sente che per mamma e papà è importante innanzitutto lui come individuo e non per quello che fa).
2. Ricordati sempre che Non è un adulto
Quante volte abbiamo sentito “Fai l’ometto”, “Non piangere che sei grande!” rivolto a bimbi di tre-quattro anni?
Se non lo facciamo, alimentiamo in loro una grande lacuna che andranno a ricercare negli anni successivi quando invece dovrebbero iniziare a manifestarsi.
Come applicare in pratica questo suggerimento:
- Evita l’imposizione “forzata” delle regole: il bambino impara con l’esempio e attraverso l’imitazione. La regola imposta lo proietta precocemente in una modalità adulta non adatta alla sua età. Per esempio, se vuoi che alla fine di tutti i pasti si lavi i denti, evita la ramanzina e prendilo per mano, andate insieme in bagno e inizia a lavarteli tu dandogli la possibilità con il tempo di osservarti e di imitarti.
- Se desideri che impari o che collabori coinvolgilo sempre attraverso il gioco. Per esempio, le pulizie della cameretta possono diventare il gioco dei pirati che puliscono la nave e quindi ci sarai tu che sei il capitano, poi ci saranno il mozzo, ecc. Vedrai che il giorno seguente ti chiederà: “quando puliamo di nuovo la stanza, mamma?”
3. Fai in modo che viva un Ritmo quotidiano Armonico
Per il bambino sono fondamentali la routine e i piccoli riti quotidiani perché gli danno sicurezza, lo orientano anche quando non ha ancora la nozione del tempo, gli danno un senso di confine entro il quale può muoversi serenamente.
- Rendere gli orari della giornata il più possibile simili di giorno in giorno;
- Evitare di cambiare i posti a tavola o di mangiare una volta a tavola, poi ogni tanto sul divano, ecc.
- Creare un rito della buonanotte e un rito del buongiorno che accompagnino tuo figlio dolcemente al sonno o alla ripresa della giornata.
- Evitare giochi troppo movimentati la sera a favore di silenzio, luci soffuse e letture o giochi tranquilli che non lo carichino energeticamente ma favoriscano la calma e il passaggio al sonno.
4. Fai di tutto per essere tu stessa Serena e Felice
Il bambino impara per imitazione e assorbe tutto dall’ambiente senza possibilità di filtro.
Prenditi degli spazi tutti tuoi per ricaricarti con le cose che ti piace fare: anche noi abbiamo un bambino interiore che chiede le sue attenzioni.
Se li hai, risolvi i tuoi conflitti con il passato e i rancori che hai verso gli altri e verso te stesso: molto spesso quando ci arrabbiamo con i nostri figli, la vera motivazione si nasconde dietro una nostra frustrazione e non in quello che possono aver fatto loro.
Il bambino nasce con un’estrema fiducia nella vita e nelle sue possibilità, soltanto che a volte inconsapevolmente l’adulto mina dalle fondamenta questa sicurezza, per esempio quando lo paragoniamo ad altri (il bambino crede che preferiamo altri a lui e inizia a perdere fiducia).
Ecco gli aspetti fondamentali da conoscere per preservare la fiducia di tuo figlio:
- I paragoni lo demoralizzano e lo fanno sentire inadeguato: ogni bambino è unico con i suoi talenti e le sue debolezze. Dirgli di guardare chi crediamo abbia fatto meglio di lui o sia più bravo di lui non fa altro che scoraggiarlo e non porta a nulla.
- Il giudizio lo sminuisce: lui è perfetto così com’è. Se ha “sbagliato” in qualcosa molto probabilmente è perché gli mancava qualche informazione a riguardo, o perché non lo ha fatto apposta o perché era stanco o forse distratto.
- Sii abbondante nel comunicargli quanto lo ami, quanto gli vuoi bene e quanto lui sia meraviglioso sempre.
- Tuo figlio agisce sempre per un motivo preciso: evita di dirgli “bravo” quando fa qualcosa che ti piace e evita le “facce brutte” o i rimproveri quando fa qualcosa che secondo te non deve fare: lui ha sempre una motivazione per agire in un certo modo e il rischio è che si convinca che per avere la tua protezione e il tuo amore lui debba fare solo le cose che piacciono a te, allontanandosi dalla sua natura e dai suoi sentimenti.
6. Mantieni alta la sua Autostima innata
Accettare i bambini e i ragazzi per quello che sono è il principio d’oro per farli sentire sempre sicuri di sé, forti e capaci.
Per esempio, se tuo figlio vuole toccare la pentola sul fuoco e tu non vuoi perché temi possa scottarsi, è inutile che glielo dici e glielo spieghi, magari abbozzando anche una teoria sul calore. Se sente l’impeto di farlo cercherà comunque di soddisfarlo.
E allora cosa puoi fare? Lascialo sperimentare (che non vuol dire andartene dalla cucina e lasciare che si ustioni). Puoi dirgli con amore che può toccare la pentola ma con attenzione perché brucia (mentre si sta scaldando sul fuoco e non scotta ancora).
Sarà lui ad attivare le sue risorse difensive, a sentire in anticipo il calore e ad andarci con calma, ma intanto sarà riuscito a provarci, a rispondere a una sua curiosità e a verificarla nella pratica.
Il capriccio è sempre l’espressione di un bisogno del bambino che non è stato accolto.
Meglio due ore trascorse con i nostri figli nella completa presenza e nella dedizione totale che tutta una giornata insieme nella noia e nella frustrazione.
Se hai cose da fare e anche lui di cui occuparti, fai il possibile per coinvolgerlo in modo divertente.
A te piacciono le imposizioni e gli obblighi restrittivi? Anche a tuo figlio non piacciono un granché.
L’autoritarietà porta a sentire il bisogno di ribellarsi e di trasgredire, mentre l’autorevolezza si lascia percepire come guida, sostegno e comprensione alimentando il senso di fiducia:
- chiedi a tuo figlio le motivazioni del suo comportamento, dagli un buon esempio, se è già un ragazzo puoi spiegargli il perché delle cose (magari aiutandoti con degli esempi tratti dalla vita quotidiana).
- Comportati tu stessa in maniera impeccabile così da essere per lui un buon esempio
- Ascoltalo, accoglilo e comprendilo in modo che ti stimi: la stima verso il genitore è il vero strumento per essere una guida efficace. Non serve altro per farsi ascoltare.
- In caso di disagi emotivi l’accoglienza e il “mettersi” dalla sua parte sono fondamentali per fargli sentire di essere sostenuto e di potersi esprimere liberamente.
Che sia bambino o adolescente, non ha ancora la maturità interiore per affrontare in autonomia ciò che lo spaventa.
E infine, risolvi tu per lui le sue paure facendogli vedere come si fa attraverso il tuo esempio di neutralità, lucidità e sicurezza: avrà molta fiducia e stima nei tuoi confronti e avrà gli strumenti per completare la sua maturità affettiva così da essere autonomo una volta adulto.