Diventare genitori
Il bambino ha bisogno di una coppia di genitori, con ruoli complementari e differenziati, che lo comprendono nella sua insicurezza e fragilità e che siano per lui dei riferimenti solidi su cui poter contare, di cui potersi fidare e da cui essere accompagnati per esprimere la propria competenza e vitalità. La figura materna, soprattutto nei primissimi anni, rappresenta un riferimento affettivo, accogliente e sicuro e la figura paterna ha l’importantissimo ruolo dell’esplorazione della realtà, maestro della sicurezza del fare e del conoscere.
Che sia pianificato, desiderato o che sia una sorpresa, non è possibile prevedere come reagirai quando arriverà il tuo bambino. Alcuni genitori parlano di un “amore a prima vista”, ma per molti questa può essere un’aspettativa fuorviante, causando ansia e senso di colpa quando non provano tale innamoramento.
Come in altre relazioni, ci vuole tempo e lavoro continuo per crescere, per capire e sintonizzarsi l’un l’altro. I bambini dopo tutto, non si esprimono a parole per aiutarci a dare un senso a quello che succede nella loro mente e nel loro corpo. Comunicano attraverso il pianto, espressioni e gesti e attirano la nostra attenzione mentre si adattano alla vita al di fuori del grembo materno.
Prova a pensare a questo come a un viaggio condiviso di scoperta l’uno dell’altro, piuttosto che valutarlo come “giusto” o “sbagliato”.
I genitori hanno il compito di ascoltare, comprendere e soddisfare i bisogni del figlio. Solo allora potranno essere efficaci in ciò che faranno. Ogni bambino è unico e ha bisogno che mamma e papà si adattino al lui, al suo temperamento e alle sue esigenze per offrirgli delle risposte personalizzate.
Potete cominciare a considerare il comportamento di vostro figlio come “effetto” e il vostro stile genitoriale come “causa”.
Dovrete imparare a parlare la sua lingua, per scoprire cosa sia importante per lui. Questo potrebbe aiutarvi a lasciar andare alcune aspettative poco realistiche su come immaginavate il vostro ruolo genitoriale.
Dopo la nascita potrete sentirvi frastornati, un pò sotto shock, le preoccupazioni aumenteranno man mano che aumentano le difficoltà. Se da una parte la paura di ciò che non conoscete, le responsabilità che vi sentite addosso, vi spaventano, sappiate però che anche il futuro, sarà una fonte di grande eccitazione. È assolutamente fisiologico vivere questa ambivalenza rispetto al proprio ruolo genitoriale.
Questa relazione è unica e abituarsi l’un l’altro è una novità per vostro figlio, così come lo è per voi, che siate genitori per la prima volta o meno.
Se potete trascorrete più tempo possibile ad osservare il vostro cucciolo, di solito, i neonati sani trascorrono molto tempo in uno stato di “allerta silenziosa”, ideale per guardarsi intorno, imitare le espressioni facciali dei genitori e proseguire quella conoscenza che aveva avuto inizio durante la gravidanza.
Sicuramente essere genitori è molto impegnativo ma è anche un momento in cui le relazioni possono crescere e approfondirsi se si lavora sulla comunicazione, sull’osservazione e sull’ascolto reciproco.
Oltre a leggere questa mia guida gratuita, puoi anche dare un’occhiata al mio servizio di sostegno alla gravidanza e al post parto.
Diventare madre
La gravidanza è un momento caratterizzato da significativi cambiamenti fisici e psicologici. Una donna dà alla luce non solo il suo bambino, ma anche la sua nuova identità di madre. Questo è un processo graduale e lungo che inizia quando una donna “concepisce” mentalmente il suo bambino; continua attraverso il concepimento e la gravidanza e termina fino a mesi dopo il parto.
La formazione dell’identità materna potrebbe essere una delle trasformazioni più grandi che una donna abbia mai attraversato. L’aspetto più significativo è lo sviluppo di uno “stato d’animo materno”. Questo nuovo stato d’animo determinerà i pensieri, le priorità, il quadro d’insieme di una donna. Influenzerà anche la sensibilità di una donna e ciò che la eccita o la spaventa nei confronti del suo bambino. Questa nuova identità riallinea i valori di una madre e organizza la sua vita mentale.
Occuparsi del bambino
Questo nuovo stato d’animo materno è anche noto come “preoccupazione materna primaria”, dove, come nuova madre, vieni assorbita da tuo figlio. Tutto il resto, compresa la cura di te stessa, scivola in secondo piano. Questa è una fase speciale in cui, come madre, sei probabilmente molto sensibile e in grado di identificare e soddisfare facilmente le esigenze del tuo bambino.
I pensieri riguardo al neonato riempiranno la tua mente, indirizzando gran parte del tuo comportamento. Il punto è che non sarai mai più la stessa persona che eri prima di avere tuo figlio. Questa nuova identità materna si verificherà anche se si adotta un bambino o non si è geneticamente connessi al bambino al 100%.
Alcuni cambiamenti che potresti vivere mentre sviluppi la tua “identità materna”:
- Sarai più interessata alla compagnia di altre donne: come nuova madre, potresti sentire il bisogno di formare una rete di sostegno con altre mamme per confrontarti, parlare di ciò che stai vivendo, ti farà sentire meno sola!
- Vedrai tuo marito in modo diverso: potresti iniziare a vedere il tuo partner principalmente come padre del tuo bambino. Come madre, potresti notare un desiderio sessuale ridotto essere più concentrata sulla cooperazione, educazione e creatività.
- Verrai a patti con la grande responsabilità che hai rispetto alla vita di tuo figlio: può essere stressante rendersi conto che sei pienamente responsabile della vita di qualcun altro. Come madre, la tua principale responsabilità è di mantenere in vita il tuo bambino e aiutarlo a crescere: devi prendere decisioni sulla vita di tuo figlio ventiquattro ore al giorno. Non esiste altro lavoro che richieda quel livello di responsabilità non-stop senza una vacanza o una pausa del fine settimana. Nel tempo, quando vedrai crescere e svilupparsi il tuo bambino, ti sentirai sicura di avere quella capacità unica di dargli ciò di cui ha bisogno per crescere.
- Trascorrerai la maggior parte del tempo in attività libere con tuo figlio: prima di diventare madre eri coinvolta in attività razionali in cui potevi avere il controllo, potevi programmare il tuo lavoro e i tuoi impegni, ora invece è probabile che il modo in cui interagisci con il tuo bambino sia l’esatto contrario: ovvero un controllo scarso o nullo. Toccherai, terrai in braccio, calmerai il pianto in modo intuitivo e non strutturato. Spesso dovrai essere creativa e dovrai mettere in campo comportamenti che non hai mai creduto di poter sperimentare.
- Verrai a patti con il tuo nuovo ruolo nella società e nella tua famiglia: con la nascita del tuo bambino, acquisirai un nuovo ruolo nella tua famiglia. La società ti assegnerà anche un nuovo ruolo con aspettative intrinseche, indipendentemente da come ti senti. Non sarai più visto come una “donna libera”, ma piuttosto come un’unità con il tuo bambino e responsabile per lui/lei.
- Inaugurerai un nuovo calendario: la nascita di tuo figlio segnerà l’inizio di un nuovo calendario caratterizzato da “tempo pre e post bambino”. Inizierai a guardare l’ora in modo diverso e a dividere gli eventi in prima o dopo la nascita di tuo figlio.
La maternità porta potenti cambiamenti d’identità ed emozioni che contemplano: amore, senso di protezione, necessità di nutrire il bambino, stanchezza, confusione, esasperazione. L’esperienza interiore dell’essere madre è trasversale a culture, fasce d’età e status socio-economici diversi.
È interessante notare che queste emozioni e questi cambiamenti sono raramente seguiti da operatori sanitari o familiari. È più facile parlare di problemi esterni come la nausea mattutina, la privazione del sonno e l’allattamento piuttosto che parlare delle emozioni contraddittorie e schiaccianti che tutte le madri provano in associazione con la loro nuova identità.
5 suggerimenti per aiutarti a superare l’inevitabile crisi dell’identità
- Abbraccia il cambiamento
Per prima cosa: non combattere il cambiamento.
Accettare che la vita cambi costantemente è fondamentale per l’acquisizione di una nuova identità.
Quella che una volta sembrava una buona idea potrebbe non adattarsi a ciò che è meglio per te e per la tua famiglia ora. Guarda il cambiamento come un’opportunità eccitante. Devi fare un passo indietro e guardare chi vuoi diventare in questa nuova fase della vita. - Sii determinata, ma non essere testarda
Se c’è qualcosa che ci insegna un nuovo figlio, è che la flessibilità rende tutto più semplice.
Questo è il momento di essere aperti a tutte le nuove possibilità. - Concentrati su un’area alla volta.
Non lasciarti sopraffare dal tentativo di “trovare” la tua nuova te tutta in una volta.
Quando diventi mamma molti aspetti della tua vita vengono coinvolti: fiducia interiore ed esteriore, relazioni con i partner, famiglia e amici, obiettivi di carriera e il tuo stile personale. Cercare di affrontare tutto in una volta potrebbe essere frustrante e inefficace. Concentrati invece su una cosa alla volta. Affronta ciò che più occupa i tuoi pensieri. - Accetta la nuova donna che sei diventata
Prenditi del tempo per risolvere ciò che senti come scomodo. Hai amicizie che non hanno più senso nella tua nuova vita? Devi imparare un nuovo modo di comunicare con il tuo partner? Non rattristarti per questi cambiamenti, usali per alimentare la tua nuova vita. - Sappi che non sei l’unica
La mamma dall’aspetto perfetto che sembra “avere tutto” ha lottato con l’identità tanto quanto le altre mamme. Nessuno è immune allo sconvolgimento personale.
Tutto si riduce a gestire questi cambiamenti con introspezione, dedizione e grazia.
Come puoi prenderti cura di te, mamma? Alcune idee
Dedichi molto del tuo tempo a mostrare amore a tutti quelli che ti circondano: la famiglia, il partner, i bambini.
Ma quando ti prendi cura di te? Ricarichi le tue energie?
Prenditi un po ‘di tempo, abbandona il carico mentale rispetto a tutto ciò che hai da fare. Prenditi cura del tuo corpo e della tua salute, sia mentale che fisica. Fai qualcosa che ami davvero fare perché te lo meriti.
Eccoti qualche idea per iniziare:
- Scrivi 10 cose che ami di te stessa
- Pianifica una serata con i tuoi amici
- Crea uno spazio o un angolo nella tua casa solo per te e mettici le tue cose preferite
- Prendi appuntamento e usa quel tempo per verificare come ti senti davvero, lontano dal caos
- Indossa il tuo outfit preferito solo perché ti va
- Segna sul calendario ogni settimana o ogni giorno, cinque minuti da dedicare alla calma. Nessuna eccezione
- Medita su cosa ti rende felice in questa stagione
- Leggi quel libro che continui a rimandare
- Trascorri del tempo in contatto con qualcuno che ami, senza necessariamente parlare tanto
- Fai un corso che hai sempre desiderato fare
- Annota gli obiettivi che vuoi raggiungere quest’anno, per quanto possano sembrare folli. Autorizzati a sognare.
- Scegli la tua musica preferita e balla o piangi (Qualunque cosa funzioni meglio per te in quel momento.)
- Dormi , fai in modo che il tuo partner faccia qualcosa di divertente con i bambini, lontano da te a dal tuo letto
- Acquista qualcosa che renderà la vita più semplice (una nuova macchina per il caffè, un frullatore per fare frullati a casa)
- Elimina due cose dal tuo calendario settimanale e non sentirti in colpa per questo
- Prenditi il tempo per goderti una tazza di caffè
- Prenditi un giorno per disintossicarti dai social media. Concediti una pausa
- Acquista i tuoi fiori preferiti e mettili in casa
- Pratica il minimalismo in una stanza che ti fa impazzire, se non lo usi o non ti serve, buttalo
- Fai un pisolino
- Pianifica un massaggio, un trattamento facciale,…
- Delega due cose che odi fare
- Mangia sano e assicurati di bere abbastanza acqua. Prenditi del tempo per nutrire il tuo corpo
- Concediti il tuo cioccolato e il tuo vino preferito e assaporalo fino in fondo (Consiglio: aspetta fino a dopo l’ora di andare a letto, così non devi condividere i dolci!)
- Fai pulizia sui social media: smetti di seguire quelli che non ti ispirano o che ti rattristano
- Prendi tempo per perdonare a te stessa cose passate. Scriviti una lettera, ti aiuterà a lasciar andare ciò a cui sei ancora aggrappata
- Fai un lungo bagno caldo
- Ricorda a te stessa ‘Sono abbastanza’ ogni volta che inizi a dubitare di te stessa
- Prenditi del tempo per stare con il tuo partner: niente telefoni, TV o computer
- Scrivi tutti i tuoi pensieri in un diario per farli uscire dalla testa
- Fai stretching
- Fermati per 10 minuti (o cinque, come preferisci)
- Complimentati come faresti con tua figlia
- Dai alla tua lista di cose da fare una priorità. I piatti valgono la tua sanità mentale ogni sera? Probabilmente no
- Chiedi aiuto. A un amico, un terapeuta…
- Guarda quel terribile film o serie TV che segretamente ami … da sola.
- Acquista qualcosa per te
- Ricorda a te stessa che sei bella
- Pianifica una vacanza solo per te, il tuo partner o la tua migliore amica
- Fai l’amore con il tuo partner
- Inquadra le opere d’arte dei tuoi bambini e mettile da qualche parte, le vedrai spesso
- Vai a letto presto e ricaricati
- Pianifica quegli appuntamenti importanti che hai rimandato. Dentista, mammografia, ginecologo. Prenditi cura della tua salute
- Fai una lunga passeggiata nel tuo posto preferito
- Visita il tuo posto preferito nella città che ami e divertiti
- Pianifica un fine settimana in cui “non fare niente” per avere un po’ di tempo da solo o trascorrerlo con il tuo partner, prendendoti una pausa dai bambini
Scegli e comincia, vedrai che ci prenderai gusto e sentirai sempre più come un diritto e un dovere prenderti cura di te stessa.
Diventare padre
La paternità inizia con l’attesa del figlio.
Il momento della nascita del bambino coincide e determina la nascita del padre.
Per anni si è parlato della “depressione post partum” della madre, ben poco però finora è stato detto a proposito del vissuto del padre a seguito della nascita del figlio.
Tutto cambia, dagli orari interni alla famiglia, all’organizzazione relazionale sia di coppia che con la famiglia estesa. Dunque anche l’uomo va incontro a una forte ridefinizione del sé, che va contenuta e sostenuta. Anche nell’uomo avviene il passaggio che segna il cambiamento da una fase del proprio ciclo di vita ad un’altra.
A differenza di un tempo i padri, a partire dalla sempre più frequente presenza anche in sala parto, sono molto più coinvolti e attivi al fianco delle loro donne. Molto più presenti e partecipi allo schiudersi e al crescere di una nuova vita.
Come la mamma anche il papà vive le difficoltà connesse alla responsabilità di una nuova vita, da cui possono scaturire sensi di inadeguatezza. Altre paure riguardano le gelosie nei confronti della compagna o le difficoltà legate all’assunzione di un nuovo e complesso ruolo che va lasciandosi alle spalle la leggerezza del passato.
Diversamente dal passato, la paternità ha tempi di “gestazione” ben più brevi e il rapporto padre-figlio prende corpo e si radica sin dai primi momenti della gravidanza.
Il padre oggi è molto più presente di un tempo nella relazione con il figlio, inoltre i genitori sono sempre più orientati alla reciproca collaborazione nella cura della famiglia.
Il padre, già dal periodo prenatale, svolge un suo importante ruolo educativo nel tessere le prime trame relazionali che contribuiranno alla costruzione del rapporto con il figlio.
Il fatto di creare una vicinanza affettiva e significativa con il bambino, parlandogli, ad esempio attraverso la pancia della mamma o cantando delle canzoncine con cui il feto lo identifichi, consentono di porre le basi per un legame solido a tre: papà, mamma e bambino.
In questa nuova configurazione familiare il padre diventa coprotagonista, insieme alla madre nello stabilire una relazione con il bambino.
Alcuni suggerimenti per dare inizio alla relazione con tuo figlio
Ci sono diversi modi in cui tu papà puoi creare il legame con tuo figlio:
- Parla con il bambino durante la gravidanza, il nascituro sente i suoni esterni. Il bambino riconoscerà immediatamente la tua voce dopo la nascita
- Accompagna tua moglie alle visite per i controlli regolari, ascolta il battito del cuore del tuo piccolino
- Tieni in braccio il bambino subito dopo la nascita in modo che riconosca il tuo tocco, il tuo odore e il suono della tua voce
- Partecipa alla cura del bebè, come il bagno e il cambio del pannolino
- Inizia a cantare, parlare e leggere a tuo figlio
- Aiuta a nutrire tuo figlio, sia che si tratti di biberon o di allattamento al seno
Sì, hai sentito bene i padri possono anche aiutare nell’allattamento, che è uno dei modi più comuni per sviluppare un legame con il neonato. Quindi, non solo le mamme possono avere questo privilegio, i padri hanno lo stesso diritto!!!
7 modi per aiutare tua moglie ad allattare
Partecipa agli incontri di accompagnamento alla nascita, perché imparerai le informazioni base su cosa fa funzionare l’allattamento e cosa no e sii presente le prime volte che il tuo bambino si attaccherà al seno dopo il parto, per osservare le posizioni corrette per allattare.
- Aiuta la mamma a trovare la posizione più comoda quando allatta, quella che offre un sostegno adeguato alla schiena
- Assicurati che usi il cuscino per l’allattamento o ne utilizzi uno normale, in modo da evitare la tensione alla schiena.
- Fornisci alla mamma che allatta uno spuntino o una bevanda sana mentre dà da mangiare al bambino. Ha bisogno di rimanere idratata e in forze.
- Puoi farle un massaggio alle spalle, alla schiena o ai piedi mentre allatta, questo non solo la rilasserà, ma stimolerà anche l’ossitocina e la prolattina, gli ormoni coinvolti nella produzione ed eiezione del latte.
- Se tuo figlio ingurgita aria mentre si nutre e ha bisogno di fare il ruttino, aiutalo dopo ogni pasto.
- Di solito, i bambini fanno la cacca dopo aver poppato, puoi cambiare tu il pannolino.
- Al termine del pasto e dopo aver cambiato il piccolo puoi fasciarlo e farlo addormentare tra le tue braccia.
Caro papà, è vero, quando nasce un bambino la mamma è molto coinvolta, sempre presente, in un rapporto fusionale con il piccolo, ma ci sei anche tu, e non solo il sabato e la domenica perché non lavori.
Non aver paura, prenditi il tuo spazio con delicatezza ma con fermezza, sarà emozionante e potrai sentirti molto vicino a tuo figlio.
Coppia
Per la maggior parte delle coppie, la transizione alla genitorialità è impegnativa. Mentre la fine della gravidanza è spesso piena di eccitazione e anticipazione, l’arrivo del nuovo bambino è in genere un momento di aggiustamento significativo. I programmi di sonno cambiano, avviene la regolazione post-partum e la relazione deve trovare una nuova normalità. Con un nuovo bambino in casa, c’è più di quasi tutto: più cose, più visitatori, più compiti domestici e ancora più divertente! Eppure, per quanto riguarda la relazione di coppia, ci può essere più disaccordo, più frustrazione e, alla fine, più conflitto. Affinché la famiglia possa prosperare, i problemi tra i genitori devono essere affrontati in quanto è ampiamente noto che quando le coppie incontrano insoddisfazione nei rapporti, ci sono esiti negativi per i bambini.
Diventare genitori presenta sfide uniche, ed è probabile che le coppie abbiano maggiori probabilità di sentirsi insoddisfatte del loro rapporto dopo la nascita di un figlio. Per quanto i genitori pianifichino e si preparino, c’è ancora molto da imparare per crescere un bambino mantenendo intatto il rapporto con il proprio partner.
Come in ogni cambiamento, le sfide sono inevitabili. È naturale non essere d’accordo con il tuo partner su questioni riguardanti genitorialità, finanze, faccende domestiche e aspettative matrimoniali. Ma per quanto schiacciante possa sembrare, è possibile raggiungere una soluzione in cui tutti siano soddisfatti.
Le differenze negli stili genitoriali sono una causa di preoccupazione e possono sorgere problemi all’interno della coppia anche prima della nascita del piccolo, se non esiste un forte connessione.
Potrebbe accadere che tua moglie sia favorevole a una rigorosa routine, mentre tu preferisci essere più rilassato. Forse non sei d’accordo su come tenere o cambiare il bambino. Qualunque sia il problema, può diventare una fonte di tensione.
Imparare a gestire lo stress e il conflitto in modo efficace per capirsi più chiaramente e raggiungere un compromesso, è essenziale. Ad esempio, attraverso l’ascolto empatico, potresti capire che il tuo partner desidera sviluppare una routine in modo che tutti dormano meglio. Una volta compresi i diversi punti di vista, è possibile scendere a compromessi creando una pianificazione che funzioni per entrambi.
Comunicare in modo efficace è la chiave, quindi ritagliatevi del tempo per discutere della genitorialità, questo vi aiuterà ad aumentare la complicità e l’intimità della coppia.
Le neo mamme lottano con i cambiamenti ormonali, i cambiamenti del corpo, il recupero dal parto. L’intimità è una parte importante del mantenimento di relazioni sane, è molto importante creare una situazione in cui entrambi i partner si sentano a proprio agio.
È molto probabile che le faccende domestiche si accumulino dopo la nascita del bambino, e trovare il giusto equilibrio può essere complicato, specialmente se bisogna tornare al lavoro, fare commissioni, vedere i familiari, prendersi cura del bebè.
Puoi, ad es., pianificare con il tuo partner chi fa che cosa e quando, il papà potrebbe cucinare la cena mentre tu lavi i piatti. Non tralasciate i disaccordi sulle faccende domestiche perché è una situazione che degenera facilmente, fai presente il tuo scontento, le tue preoccupazioni senza colpevolizzare l’altro.
Se potete affrontare ognuno di questi aspetti come parte di un piano familiare, ridurrete la quantità di stress che tu e il tuo partner sperimenterete mentre vi adattate al nuovo ruolo. Ricordate che siete una squadra e il regalo più grande che potete fare a vostro figlio è una forte relazione tra voi.
Di cosa parlare prima che nasca il bambino?
Mamma e papà si ritrovano a parlare di molte cose prima dell’arrivo del bebè: parlano ad esempio di che tipo di genitori vorranno essere, di come sono stati i loro genitori, di cosa vogliono mantenere e di cosa vogliono cambiare rispetto al passato.
Ma sai di cosa non parlano quasi mai?
Chi si occuperà del bucato, chi penserà a pulire il bagno, a riordinare la camera da letto, a programmare i pasti, fare la spesa, cucinare, occuparsi della gestione economica della casa, tagliare l’erba del prato, chi dei due porterà il bambino alle visite dal pediatra…
Discutere di questi aspetti può aiutare la coppia ad avere delle aspettative più realistiche in merito a quali saranno i ruoli; ricorda che prendere questo tipo di decisioni nel momento in cui ti senti sopraffatto e stanco è molto più difficile!
E’ possibile che il papà si senta meno coinvolto in quanto non è lui ad essere incinto, è invece molto importante che possa partecipare a tutte le visite prenatali, che legga libri sullo sviluppo del bambino, che si informi sui cambiamenti che sta attraversando il feto in via di sviluppo, che trascorra del tempo (e tenga in braccio!) dei bambini, frequenti incontri di gruppo rivolti ai papà, per sentirsi coinvolto fin dalla gravidanza.
Maggiore sarà il coinvolgimento durante la gravidanza, migliori saranno i risultati nel postparto.
Certamente il piano cambierà nel tempo, man mano che ognuno svilupperà interessi e competenze diversi.
Inoltre bisogna lasciare che l’altro genitore prenda decisioni e possa commettere degli errori, se qualcuno si sentirà incompetente o verrà criticato, smetterà di provare. Se ogni volta che il bambino piange, il papà si tirerà indietro creerà l’aspettativa che solo la mamma possa risolvere il problema.
Non fa bene alla mamma assumere il ruolo di martire o agire gli stereotipi sull’accudimento. Può impegnarsi a dare più credito al papà, dimostrare che si fida di lui e che crede nelle sue capacità. Deve concedergli di fare errori, perché li farà anche lei!
Semplici gesti di gentilezza
I neo genitori hanno bisogno di tante, tante coccole, i gesti di gentilezza permettono di comunicare sensazioni di comprensione e di reciproco supporto all’interno della coppia.
Ecco alcune cose che potete fare:
- Prepara una tazza di te per la/il tuo partner
- Consentile/gli di avere un momento per rilassarsi e riprendere fiato
- Abbracciala/lo e rassicurala/lo che sta facendo un ottimo lavoro
- Compra un regalo senza che te lo chieda
- Scrivi un messaggio allegro
- Non prendertela se è nervosa/o. State facendo entrambi il meglio che potete, avete bisogno di tempo per adattarvi alla nuova situazione
Quando ci si sente compresi e supportati si crea un legame più stretto e un’intimità più profonda, questi gesti proteggono la relazione in questo momento di transizione.
Il rientro a casa dall’ospedale
Prepara ciò che vi serve un pò prima del termine. Più sei preparata, più l’atmosfera sarà tranquilla e più tempo avrai per osservare il vostro bambino e conoscerlo. Quanto più ti sarai organizzata prima di tornare a casa, tanto meglio sarà per tutti dopo:
- Se pensi di farlo dormire nella culla, metti le lenzuola
- Prepara il fasciatoio. Cerca di avere a portata tutto quello che ti serve: olio, pannolini, cotone
- Tieni pronti i vestitini del bambino. Toglili dalle confezioni, stacca le etichette e lavali con un detersivo delicato senza candeggina
- Riempi il frigo e il freezer. Una settimana o due prima del termine cucina lasagne, dei tortini, delle zuppe e altri piatti che si possano surgelare. Assicurati di avere una buona scorta di cose fondamentali: latte, burro, uova, cereali. Mangerai meglio ed eviterai corse al supermercato
Il primo giorno a casa è possibile che tu ti senta, spaventata, confusa, stanca. Quando varchi la soglia di casa fai un bel respiro profondo e pensa che questo è l’inizio di una nuova avventura. Comincia a dialogare con il tuo bambino mostrandogli la sua nuova casa, fai un vero e proprio giro della casa e tenendolo in braccio mostragli dove vivrà. Parla con lui con voce calma e dolce, trattalo come una persona che capisce e sente. Certo parla una lingua sconosciuta, ma in ogni caso è importante far sì che ogni interazione sia un dialogo non una lezione.
Descrivigli ogni stanza: “Questa è la cucina. È dove io e papà facciamo da mangiare, quì c’è il bagno dove facciamo la doccia”. E così via. Potresti sentirti sciocca, è normale, ma con la pratica l’imbarazzo passerà. Ricorda che hai a che fare con una persona che è molto sensibile, già conosce la tua voce ed il tuo odore.
Puoi fare un riposino, non disfare le valigie, non attaccarti al telefono, non guardarti intorno pensando a tutto ciò che c’è da fare, approfittane: puoi dormire. I bambini ci mettono qualche giorno a riprendersi dal viaggio che hanno intrapreso per venire al mondo ed è possibile che dormano diverse ore di fila.
La catena dei pasti: per rendere il rientro a casa più…dolce
La catena dei pasti ha lo scopo di rendere il rientro a casa dall’ospedale più semplice e meno faticoso per la neo mamma. Una buona rete di sostegno alleggerirà la mamma dall’incombenza di dover cucinare per la famiglia in un momento in cui la sua priorità assoluta è quella di occuparsi nel nuovo nato/a e soprattutto di riposarsi.
Come funziona la catena dei pasti?
Prima della nascita si può chiedere ai nonni, alle amiche, di iscriversi ad un gruppo per la preparazione di un pasto per la neo mamma e la sua famiglia, segnalando quando intendono farlo.
I pasti dovrebbero essere fatti con ingredienti naturali e semplici. Il neonato, attraverso il liquido amniotico ha già fatto esperienza di sapori diversi. Alla nascita conosce già i sapori della tavola della famiglia. Variare i cibi inserendo anche “piatti” diversi renderà l’introduzione dei cibi solidi più facile e piacevole.
È importante assicurarsi che:
- La famiglia non sia vegetariana
- Non ci siano allergie o intolleranze
Preparate una quantità di cibo sufficiente all’intera famiglia e consegnate il vostro dono entro mezzogiorno, ciò che non verrà mangiato a pranzo andrà bene per la cena!
Piatti e pentole potrete ritirarli in un secondo momento. Se preferite potrete usare contenitori usa e getta, se la mamma vorrà potranno essere messi nel microonde o in freezer.
Come si organizza la catena?
Prima della nascita la mamma e la sua migliore amica possono stilare una lista di amici e parenti, con rispettivi numeri di telefono, da inserire nell’agenda dei pasti.
Subito dopo la nascita, la migliore amica contatterà gli interessati ed organizzerà con loro menu e consegna del cibo. Ogni volontario sceglie un giorno o due, preparerà il pasto e lo consegnerà.
Questo consentirà anche alle persone coinvolte di fare brevi visite alla mamma ed al bebè.
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